Perché è più facile immaginare un disegno che realizzarlo? Nella vita abbiamo imparato che “immaginare di fare qualcosa” è di base più facile che “fare quella determinata cosa”… E questo presumo sia il primo inghippo sulla difficoltà basilare tra immaginare e disegnare. La nostra mente corre molto più veloce delle nostre azioni: anche quando si tratta di essere creativi, lei viaggia a una velocità molto più sostenuta di noi. Ecco perché spesso abbiamo la sensazione di realizzare molte meno cose di quante ne immaginiamo. Perché tecnicamente è proprio così.
E poi ci sono anche dei limiti tecnici, diciamo. Nel mondo dell’immaginazione la nostra mente è in grado di disegnare un tratto di matita sottilissimo, al punto da non essere riproducibile nella realtà. Questo perché è in grado di elaborare visivamente delle cose che difficilmente potrebbero realizzarsi.
Nel disegno dal vero, c’è poco da immaginare: basta affidarsi a ciò che si vede, e l’enigma si scioglie da sé. E questo lo sa bene chi ha frequentato 24H Drawing Lab. Ma immaginare e poi disegnare ciò che si immagina, presuppone difficoltà aggiunte, che possono scoraggiare il disegnatore timido. Abbiamo qualche volta accennato alla realizzazione di disegni “dal nulla”, ossia immaginati e poi eseguiti sulla base della nostra fantasia. E’ tutto straordinariamente possibile, basta sapere come fare.
Glenn Vilppu, ad esempio, riesce a disegnare figure anatomicamente attendibili senza neanche averle davanti. Perché? Perché dal punto di vista anatomico, ci sono punti di riferimento che non possono variare più di tanto, e che rendono la figura, anatomicamente corretta. Lui parte dalle linee generali di costruzione della figura umana, per poi andarle a riempire con la muscolatura.
In questo video, vedendo Vilppu all’opera, vi accorgerete quanto sia importante ragionare per volumi.
Quello che ho trovato più istruttivo è Andrew Loomis, che ci spiega come disegnare qualsiasi cosa, partendo da riduzioni a figure geometriche. E per la figura umana parte da uno scheletro portante, sul quale poi vengono aggiunti i nostri “componenti anatomici” e muscolari.
Inizialmente può sembrare molto difficile a farsi, ma vi basta pensare che ogni cosa può essere riconducibile a una figura geometrica. Seguendo questo ragionamento possiamo avere più confidenza con la conoscenza dei vari elementi, tanto da poterli disegnare con più familiarità.
Nella figura che precede l’articolo potete avere un bell’esempio di come si possa ridurre tutto a forme geometriche. Divertitevi a trovare familiarità tra oggetti e figure! Iniziate a copiare una pera, ad esempio, e a costruirci sopra un personaggio. Tutto sembrerà più divertente così. I manuali di Loomis sono stati ripubblicati da poco, li trovate su Amazon.
C’è anche un altro modo per facilitarvi la questione, e che ha spesso aiutato i disegnatori Disney – non solo loro -. Immaginare un mostro con la testa di leone o il pelo di un ghepardo, è facile da tradurre.Se fate riferimento a tutti questi elementi fondendoli insieme attraverso le foto di questi animali.
Chi dice che non si possano avere riferimenti? Possono anzi tornare utilissimi per rendere attendibili le ambientazioni, i personaggi inventati e fantasiosi, e oggi internet è sicuramente una risorsa da sfruttare da questo punto di vista.