
Tutti sono stati bambini una volta.
Ma pochi di loro, se lo ricordano.
Ci credete se vi diciamo che questo dipinto l’ha realizzato una splendida bimba di cinque anni? Bè, se ve lo diciamo, credeteci. Quando eravamo bambini la creatività emergeva in libertà, ed era veramente una gioia fare i bambini, perché ci si divertita proprio a disegnare, impiastrare tutto e far arrabbiare mamma che doveva lavare. Ma era proprio un lavoro a tempo pieno eh, anche saltare su una pozzanghera era una cosa bellissima, si facevano tutte quelle cose che si fanno senza filtri, favoloso. A un certo punto, all’incirca a sei, sette anni, ossia quando i nostri responsabilissimi genitori ci iscrivono alle scuole elementari, la nostra creatività subisce uno strano impasse.
Come mai?
Bisogna imparare a leggere, scrivere, a fare i conti: tutte cose considerate (giustamente) importantissime per la nostra evoluzione da bambini ad adulti. C’è un effetto collaterale, però: cosa ne è di quella parte di noi che ci consentiva di disegnare Pegaso alato mentre sorvolava montagne di cristallo? Cosa ne è di quei robot onnipotenti pieni di pulsantini colorati, che camminavano possenti come dinosauri su minuscole città? Se oggi vi chiedessimo di disegnare questa roba, eh bè… come minimo sgranereste gli occhi.
Eppure un bambino non si pone il problema reale di quanto sia difficile un disegno: in linea di massima, lo fa e basta.
In sostanza: dove va a finire la nostra immaginazione applicata su un foglio di carta? In un certo senso se ne sta lì, a pensare che avete cose più importanti da fare, perchè nel frattempo siete adulti e per pagare le bollette serve sapersi fare due conti. Così vi ritrovate una sera, finito di lavorare, ad aver voglia di disegnare qualcosa, ma niente. Non si capisce come mai, non riuscite proprio a disegnare ciò che volete. Le interferenze della nostra maturità si intromettono, e non consentono a quel bambino di potersi esprimere liberamente. Ecco perchè quando vi trovate a disegnare oggi, vi capita di esclamare:”Oibò! Pofferbacco! Sembra fatto da un bimbo delle elementari!” .
Ed è realmente così: perché è da lì, che avete smesso di coltivare il disegno.
Sorvolando su quanto noi di 24H Drawing Lab consideriamo prioritario, al pari della matematica e del saper leggere e scrivere, il saper coltivare la propria creatività (ma qui dovremmo aprire un altro post implorando una riforma scolastica), possiamo solo dirvi che chi sa disegnare, non ha interrotto il dialogo col bambino che era: il non riuscire a disegnare è molto più legato a blocchi mentali che ad altro. Le nostre mani, che sanno scrivere, sono perfettamente abilitate a disegnare, ma non sono loro che ci devono guidare. Chi guida un buon disegno è una mente libera dai pensieri, che sa vedere la realtà per ciò che è e allo stesso tempo sa immaginare. Quindi abbassate le vostre difese, e divertitevi come facevate anni fa. Anche al corso l’ingrediente fondamentale è la tranquillità e il superamento dell’ansia da foglio bianco (tremenda!).
Se mettete a tacere per un pò quella voce adulta che si ostina a giudicare quanto sia bello o brutto il vostro disegno, in un tripudio di autovalutazioni spesso negative, capirete che non è concentrandosi sul risultato, che questo arriva, ma sulla piacevolezza dell’esperienza in sè. Buon divertimento 🙂
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