
Nel mondo del disegno… Sei ok!
A chi non è mai capitato di disegnare un soggetto in copia, e vivere con molta frustrazione quei dettagli non corrispondenti all’originale?
Abbiamo fatto delle considerazioni insieme ai nostri corsisti, che vogliamo condividere con voi.
Siamo partiti parlando di istinto e calligrafia interna, e di come – partendo dallo stesso soggetto – i disegni durante il nostro percorso risultino tutti diversi ma siano al contempo tutti “giusti”.
E’ proprio come scrivere una parola qualsiasi su un foglio: ognuno con la sua grafia, leggibile per tutti.
O ampliando l’area di interesse, posso scrivere: S E D I A, sedia, SEDIA, sedia, SEDIA e via dicendo, ma mi riferirò sempre al…
… Mobile su cui può sedersi una sola persona (detto anche, spec. nell’uso tosc., seggiola), costituito da un piano orizzontale (sedile) appoggiato su quattro gambe, e da una spalliera; forma e materiali variano secondo le epoche e gli stili. (Fonte: Treccani.it)
Il senso di questa riflessione ci ha portati a chiederci se sia giusto paragonare il nostro lavoro a una fotocopia, andando a sottrarre lo spazio che dovremmo invece dare alla nostra parte più istintiva. Restando ancorati minuziosamente alle forme suggerite da una copia, ci stiamo sottovalutando? Ci stiamo forse privando della possibilità di dare spazio e valore al “nostro”, inteso come la nostra capacità unica e personale di elaborare un’immagine? Abbiamo forse timore di mostrare il nostro stile e risultare pretenziosi?
Il linguaggio personale non è mai sbagliato: è unico.
Può incontrare o meno diverse categorie del gusto, piacere o no, ma non può essere discusso su un presupposto sbagliato come “corretto” o “errato”. Non siamo mai biondi, castani o mori per errore. Per questo nel mondo del disegno sei ok. E lo sei anche in tutti gli altri mondi.
I disegni a 24H Drawing Lab sono tutti diversi: vanno tutti bene. Una sedia in copia ben disegnata, nel mondo del disegno va bene se si può usare, non se è la “fotocopia a matita” di un’altra sedia. Poco importa se somiglia alla copia da cui siamo partiti, o a quella del nostro vicino di cavalletto: è la NOSTRA sedia. Vuol dire che per realizzarla abbiamo fatto confluire su un unico foglio tutto il nostro sforzo visivo, il nostro tratto unico, mettendo in risalto ciò che noi personalmente abbiamo ritenuto più accattivante del disegno che dovevamo copiare. Disegnare è sempre una scelta, anche quando è istinto.
Il nostro tratto, le preferenze nel chiaroscuro o come abbiamo scelto di adoperare lo spazio derivano da un bagaglio visivo tutto nostro, che – per analogia o contrapposizione – ci porta a sfruttare una dose abbondante del nostro carattere. Non rinunciamoci.
Di tutti gli errori nel disegno, vietarsi di essere sé stessi è il più grande.