Disegnare una cosa significa immaginarla?

Fonte: Amazon

Disegnare una cosa significa immaginarla? Parigi, École nationale supérieure des Arts Décoratifs, ottobre 2004

Professore: “Potete disegnarmi una molletta a memoria per favore?”

(Segue silenzio…)

Con questa bislacca richiesta del mio professore di disegno, nel lontano ottobre 2004 ebbi una delle illuminazioni più importanti della mia vita. Vediamo perché.

Rispondo con questo post a una delle vostre domande per chiarificare un po’ un concetto assai vasto nel disegno. E non sempre di facile comprensione. Partiamo dal presupposto che la storia del disegno è piena di immaginazione. Da Walt Disney a Andrew Loomis, agli illustratori in generale, per arrivare ai disegni sui sogni di Fellini: gli artisti si sono da sempre serviti della propria immaginazione, propulsore fondamentale della creatività. Pensiamo anche ai Surrealisti, a Salvador Dalì, Max Ernst o Magritte: sicuramente l’immaginazione gioca un ruolo fondamentale per ogni artista, perché diventa la scintilla che accende l’idea. E non parliamo di chi si serviva di qualche aiutino psicotropo, con l’obiettivo di andare a briglia sciolta.

Immaginazione e disegno vanno di pari passo. Tuttavia non è sempre così soprattutto per quel che riguarda il disegno dal vero. In quest’ultimo “immaginare” può segnare la differenza tra un disegno ben eseguito e uno sul quale dover intervenire. L’immaginazione nel disegno dal vero può tirarci un brutto scherzo, soprattutto se il nostro presupposto è una fedele riproduzione della realtà. Perché se noi immaginiamo ciò che osserviamo, va da sé che non stiamo riproducendo onestamente ciò che vediamo. Non solo: possiamo addirittura intervenire con la nostra memoria della realtà, sostituendola a quella che stiamo vedendo in quel momento.

Che cosa significa “immaginazione?”

Secondo la definizione che ci fornisce la Treccani, l’immaginazione è una “particolare forma di pensiero, che non segue regole fisse, né legami logici […] La facoltà di formare le immagini, di elaborarle, svilupparle e anche deformarle.”

Questo formare le immagini può farsi controversa se, davanti a un disegno dal vero non faccio riferimento alle informazioni che ho davanti ai miei occhi. Ossia tutto ciò che è necessario che io veda. Anzi, inizio a lavorare di fantasia immaginando proporzioni, forme e linee, senza che queste abbiano un riscontro attendibile con la realtà. Me ne accorgo nel momento in cui è più il tempo che passo a guardare il foglio, che non il soggetto che ho di fronte.

Se da una parte l’immaginazione fervida è prerogativa dei grandi artisti, sono del parere che ogni cosa sia relativa. Se al posto di disegnare ciò che vedo, disegno ciò che immagino davanti a un disegno figurativo significa che non sto vedendo le cose come sono realmente. Questo affligge soprattutto i disegnatori in erba, ossia quando hanno più difficoltà a credere a ciò che vedono.

Si tratta in realtà di stabilire una scrematura tra ciò che vedo e ciò che credo di vedere.

Non è solo nel disegno, che conoscendo troppo bene qualcosa, possiamo inciampare nel rischio di non vederla realmente per com’è. Significa che dobbiamo necessariamente tenere presente delle coordinate fondamentali non solo quando abbiamo il soggetto davanti, ma anche se non ce l’abbiamo.

Il mio insegnante di disegno, in quel lontano e freddissimo ottobre parigino in cui chiese a tutti di disegnare una molletta a memoria, ci stava insegnando a tenere presente non solo la forma da un punto di vista visivo, ma la funzione dell’oggetto che sto disegnando.

E’ poca cosa, infatti, una molletta ben disegnata, se nel mondo del disegno non possiamo usarla per stendere i panni.

Se tengo a mente oltre alla forma anche la funzione di un oggetto, che in anatomia può essere ad esempio la funzione di un muscolo, non avrò difficoltà a disegnarlo, perché non lavorerò di fantasia ma seguirò delle coordinate imprescindibili affinché il disegno sia attendibile.

Allora non importa se le mollette vere che ho a casa sono diverse da quella che ho disegnato perché quella, nel mondo del disegno, funzionerà.

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