Il pudore di osservare.

Il pudore di osservare. Ma si, parliamone. Se non ci sentiamo proprio Schiele o Rodin nell’animo, può essere difficile trovarci davanti a qualcuno per disegnarlo. A dire il vero, oggi viviamo in un’epoca in cui siamo tutti connessi ma non in relazione e c’è da dire che mettersi di fronte a qualcuno per fargli un ritratto è a tutti gli effetti un gesto rivoluzionario.

Alla base dell’intricata questione, esiste la nostra specifica natura di disegnatori. Torniamo ai nostri due grandi protagonisti: Rodin e Schiele e per un attimo spogliamoli della nomea di maestri dell’arte. Cosa li spingesse a disegnare modelle nude, spesso in pose oltraggiose non è forse il punto della situazione, ma la loro dimestichezza nel farlo sicuramente si.

Perché la loro natura di artisti li portava a compiere naturalmente qualcosa, che per molti può creare non poco imbarazzo.

Indipendentemente da quale sia la vostra natura, se in voi c’è il desiderio di confrontarvi (che sia nel ritratto o nel disegno dal vero della figura umana) con le persone, ci può stare che nasca qualche imbarazzo a fare da interferenza, soprattutto all’inizio. Ritrarre qualcuno, infatti, significa sottoporvi entrambe a una relazione non verbale più o meno prolungata. Significa osservarvi a lungo e magari immaginare i pensieri l’uno dell’altro: si tratta, in buona sostanza di entrare in una sorta di intimità momentanea che per molti è difficile da sostenere.

Ma noi siamo qui per darvi qualche consiglio in merito, se proprio vi sentite tanto timidi quanto ostinati a seguire questa direzione. Il pudore di osservare può diventare una risorsa, ma solo se non ci forziamo.

  • Fate in modo che i vostri primi modelli siano persone con cui avete una relazione di intimità emotiva: che sia un partner o un’amica, abbiamo bisogno di qualcuno che ci consenta di abbassare eventuali livelli di giudizio interiore e che ci faccia sentire sicuri di poter sbagliare (“Aahhh, voglio che mi fai un bel ritratto iperrealista di me insieme al mio gatto mentre saliamo una scala elicoidale su un cavallo alato che poi metterò in una cornice d’oro e mostrerò al mondo!”. Ecco, dite di no. Non è un buon inizio per rompere il ghiaccio e la carica di aspettative frustra la creatività). Se poi è una persona che comprende il linguaggio artistico, può essere meglio: questo ci consentirà di esprimerci liberamente sul foglio, senza dover sbarcare verso tecnicismi che ci allontanano dal nostro obiettivo.

Iniziate senza avere un’idea precisa di cosa farete. Spiegate al vostro modello che state sperimentando questa cosa per la prima volta e che non sapete come andrà ma volete provare.

  • Sentitevi liberi di mostrare o no gli esiti del vostro lavoro: il 100% delle persone vi chiederà di vederli, ma soltanto chi vi conosce non ve lo chiederà per forza.
  • Trasformate il pudore in relazione: osservatevi, interagite. Non trattate il vostro modello come un oggetto a disposizione. Questo consentirà a tutti e due di abbassare i livelli di ansia e sviluppare reciprocità.
  • Non vi fermate. Più ritraete, più lo farete con sicurezza. Si tratta di scardinare l’idea che sia difficile e l’unico modo di farlo, è farlo.

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