Perché è difficile passare al colore?

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Photo by Agence Olloweb on Unsplash

Perché è difficile passare al colore? Il mondo del disegno è affascinante anche perché in bianco e nero. Sono moltissimi i lavori che ci emozionano pur non avendo colore, semplicemente perché ci perdiamo tra linee e chiaroscuri. Il bianco e nero ci fa entrare immediatamente dentro il disegno senza distrazioni, creando un rapporto di grande intimità tra noi e l’opera che osserviamo. Sono anche molti, gli artisti che preferiscono il bianco e nero per le loro opere e fotografie.

Tuttavia il mondo non è in bianco e nero: è normale che tu abbia voglia di metterti in gioco sperimentando qualche novità.

Come non cedere, ad esempio, al fascino di paesaggi autunnali, ai fiori d’estate o della città in una giornata nitida dal cielo azzurro. Regalare a qualcuno un ritratto a colori è una grande soddisfazione: è comprensibile come ci si possa sentire disegnatori più maturi, grazie all’uso del colore.

Insomma, la tua passione per il disegno sembra fare il suo corso, ma ancora non ti senti pronto per passare al colore. Oppure ci hai già provato ma i risultati non sono stati proprio entusiasmanti. In questo articolo cerco di mostrarti qual è la difficoltà più insidiosa di questo passaggio molto importante per ogni disegnatore. Non ti parlerò delle difficoltà tecniche dietro all’utilizzo del colore (ce ne sono infatti diverse, per tutte le diverse tecniche che il disegno ci offre), ma del primo scoglio che incontri, senza aver superato il quale, il mondo del colore continuerà a sembrarti inaccessibile e il tuo approccio al disegno potrebbe restare incerto fino a farti correre il rischio di abbandonare la sfida.

Prima di tutto, passare dal bianco e nero al colore non è tanto una sfida quanto piuttosto una fisiologica evoluzione del disegnatore appassionato. Entrare nell’ottica che sia un naturale passaggio ti può forse aiutare a superare l’esitazione.

Ricorda che passare dal bianco e nero al colore è difficile solo momentaneamente e il blocco maggiore è più psicologico, che tecnico, perché di fronte alle innumerevoli possibilità che offre il colore rispetto al bianco e nero è normale sentirsi un po’ “disorientati” all’inizio.

Detto questo, una delle differenze da dover comprendere è quella tra il colore e il tono. Laddove il primo non ha bisogno di presentazioni, il secondo, più insidioso da osservare dal vero, è composto dalle luci e dalle ombre che colpiscono l’oggetto.

Questo significa che un oggetto di colore bianco può avere delle ombre talmente intense, da doverle disegnare davvero molto scure.

E diciamoci la verità, è questo a confonderci, quando lavoriamo coi colori. La luce, come sapete, di per sé è invisibile, ma rende il mondo visibile ed è questo il suo fascino. Passare dal bianco e nero al colore, significa riuscire a fare una lettura precisa dei colori del mondo senza dimenticarne i toni di grigio, soprattutto capire la differenza tra uno e l’altro. Se state disegnando la pelle rosea di una mano, cercate di tenere a mente la differenza tra il colore della pelle, che può farsi naturalmente di un colore più scuro e delle ombre che la colpiscono, scurendola.

Significa che dovrete agire con colori diversi, ma anche con il colore vale una buona regola, ossia di credere a ciò che vedete. Se ad esempio osservi dal vivo il David con la testa di Golia di Caravaggio, noterai nell’incarnato del nostro intelligentissimo eroe, delle tonalità verdi che raffreddano le ombre della sua pelle chiara. Geniale no?

Come ti eserciti?

Osserva il tramonto. Per comprendere bene la differenza tra il colore e la scala di grigi, John Ruskin nel suo “Gli elementi del disegno” consiglia di esercitarsi guardando i tramonti e io ti rigiro il consiglio. Le variazioni cromatiche intense e in continua evoluzione di un tramonto, diventano un esercizio dove la nostra concentrazione è al massimo, perché il prossimo tramonto lo avremo a disposizione soltanto il giorno dopo.

Per prima cosa, cerca di catturare le tonalità di grigio di un tramonto visto dal vero, ma dovrai fare presto, perché la luce cambia repentinamente. Questo ti consentirà di sveltirti nella percezione e in un secondo momento puoi passare al colore, magari puoi anche concederti una foto a colori, per avere più tempo.

Scegli una tecnica a te congeniale.

Prima di dire “Il colore non fa per me”, hai pensato che forse è la tecnica che stai utilizzando a non esserti congeniale? Passa dalle matite colorate ai pastelli, sperimenta qualche tecnica a pennello, oppure per i primi tempi non usare troppi colori tutti insieme: entraci poco per volta, magari con due o tre ripetizioni di colore, per aumentare la gamma con il tempo.

Semplifica. Il modo migliore per progredire senza sentirsi frustrati è avere aspettative realistiche e capire cosa ti piace disegnare e cosa no. Non puntare subito a colorare come Rosalba Carriera, altrimenti sarà facile sentirsi delusi: all’inizio semplifica le forme e soltanto dopo cerca di entrare nel dettaglio. Inizia dai chiari e non avere fretta di finire e se stai dipingendo aspetta scrupolosamente i tempi di asciugatura prima di passare ad altri strati di colore: questo ti consentirà di tenere il lavoro pulito.

Buon lavoro 🙂

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