Disegnare virtuosamente con uno strano esercizio

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Disegnare virtuosamente con uno strano esercizio. Si definisce un virtuoso, colui che in una determinata arte abbia raggiunto padronanza tecnica e bravura di altissimo livello. Noto che molti di voi che amano il disegno non puntano soltanto a un lavoro ben eseguito, ma a una raffinatezza, eleganza e capacità che a tutti gli effetti possiamo incastonare in questo termine. E non è affatto impossibile fare questo genere di salto.

Certamente, per incrementare la tecnica e aumentare le proprie capacità nulla è meglio della continuità dell’esercizio. Su Instagram, ad esempio, la violinista Hilary Hahn partecipa – e fa partecipare – i suoi followers alla famosa iniziativa #100daysofpractice: cento giorni consecutivi di pratica per suonare il violino. Il risultato è una comunità di musicisti di tutti i livelli che dimostra quanto siano importanti due cose nell’apprendimento: la continuità e la motivazione.

Detto questo, come sapete noi di 24H Drawing Lab amiamo gli esercizi bislacchi, perché niente ci porta lontano come il divertirci mentre impariamo. In questo post vi mostro un esercizio molto efficace per aumentare la sicurezza del nostro tratto. Per disegnare orientando il tratto al “colpo sicuro” tipico del disegnatore consapevole.

Procuratevi una lavagna di ardesia. Mi raccomando: che sia di ardesia. Oggi vanno molto di moda le lavagne che altro non sono che un pannello rivestito con del laminato di plastica nera. Invece quello che ci serve è proprio una bella lavagna di ardesia, di quelle che avevamo a scuola. In giro se ne trovano ancora: io ne ho trovata una di cm.18×26 al costo di euro 2,75, ma quella che vi consiglierei di prendere è almeno di cm.30×40. Più grande è, meglio è. Ma mi rendo conto che procurarsi una lavagna di ardesia a muro, più grande di un metro è una missione difficile da realizzare, non solo economicamente.

Disegnate con il gessetto sulla vostra lavagna di ardesia: ad esempio potete disegnare in copia qualche immagine tratta dai manuali di anatomia. Oppure copiare qualche animale, sia in foto che illustrato. La consistenza e la larghezza del gessetto sulla lavagna renderanno necessaria una certa ottimizzazione nel tratto che vi condurrà, disegno dopo disegno, a risolvere moltissimo con pochissimo.

Non ultimo, la consapevolezza che ciò che disegniamo è temporaneo e che lo cancelleremo di lì a breve per disegnarci ancora, ci porterà a considerare l’evanescenza dei nostri lavori come un valore aggiunto e non un limite. Perché disegnare qualcosa che sappiamo svanirà ci aiuta a elaborare un sano distacco col nostro lavoro. Questo ci aiuta a non avere ansia quando disegniamo e saranno competenze in più che ritroveremo sul foglio.

Possiamo sfumare con le dita, cancellare. Possiamo imparare anche che una certa grossolanità nell’esecuzione può talvolta rivelarsi virtuosa, se funzionale.

Sulla lavagna possiamo correggere senza esitazioni e all’infinito, senza rovinare il foglio. Se proprio ci piace il risultato possiamo fotografarlo e tenerlo con noi in un altro formato. Ciò che conta è che un tentativo dopo l’altro, vedremo cambiare i nostri disegni. Diventeranno sempre di più il frutto di una mano abile e consapevole.

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