Global Exchange: astrazione geometrica dal 1950

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“Accident” di Fabian Burgos

Global Exchange: astrazione geometrica dal 1950. Il 6 maggio scorso siamo andati all’apertura della mostra “Global Exchange: astrazione geometrica dal 1950” organizzata al MACRO di Via Nizza.

La mostra presenta un’importante collezione di opere di astrazione geometrica provenienti dal MACBA-Museo d’arte contemporanea di Buenos Aires. Raccoglie le opere di artisti italiani quali Marina Apollonio, Franco Grignani, Ennio Chiggio, Grazia Varisco, Manfredo Massironi e Getulio Alviani.

A rappresentare il Nord America invece una serie di artisti quali Francis Hewitt, Ernst Benkert, Jorrit Tornquist, Howard Mehring, Georg Karl Phaler, Gene Davis, Paul Reed, James Hilleary, Paul Feeley, John McLaughlin, Jean Gorin e Charles Biederman. In mostra è presente anche una selezione di opere di artisti argentini storicizzati e contemporanei. Tra questi  Manuel Espinosa, Juan Melé, Horacio Garcia Rossi, Fabián Burgos e Gabriela Böer.

Questa speciale collezione comprende 50 opere rappresentative dello stile di ciascun artista, e le caratteristiche di ognuno di questi protagonisti della scena artistica, ci raccontano l’evoluzione di questo movimento in sessanta anni di esistenza.

Sappiate che le opere esposte mettono a dura prova le nostre pupille. Infatti costringono i nostri occhi ad osservare temi visuali insoliti, forme nuove e linee illusorie. Il disorientamento ottico è persistente durante tutto l’arco della mostra, al punto che consigliamo vivamente di leggere prima le didascalie e poi procedere ad osservare attentamente l’opera, soprattutto nella penultima sala con le opere di Espinosa e Boer, altrimenti noterete un certo disappunto del vostro nervo ottico!

Eppure, è proprio questa interazione forzata con lo spettatore che rende tanto speciale una mostra di questo genere.

Immaginate che molte di queste opere sono della metà del secolo scorso. Oggi forse, per noi computerizzati, digitalizzati, velocizzati… Che consideriamo uno schermo non LCD un “oggetto vintage”… Per noi, immaginare di poter arrivare a tanto significa concepire un’opera che trova un riscontro quasi immediato nelle nuove tecnologie disponibili e quasi sempre è possibile realizzarla.

Ma in quegli anni, concretizzare un’opera che avesse tali caratteristiche – e soprattutto concepirla –  era un gesto creativo di un’innovazione rara.

Basta pensare che molte di queste opere, per le loro caratteristiche di evidente rinnovamento, lasciano ancora a bocca (e soprattutto occhi) aperti.

La mostra, presentata a Buenos Aires nel 2012 con il titolo Abstracción geométrica desde 1950 e curata da Joe Houston con la collaborazione di Micol Di Veroli e Massimo Scaringella, è organizzata da Glocal Project Consulting.

Apertura al pubblico: 7 maggio 2014 – 14 settembre 2014

MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma Sala Bianca – via Nizza, 138

INFO: +39 06 67 10 70 400

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