
Il talento inconsapevole: la piccola Nadia. Intorno al talento artistico c’è un grandissimo interesse. Molti artisti sono stati oggetto di studio da parte di neuroscienziati per comprendere l’origine e il mistero della creatività nel senso più scientifico possibile. Il cantante Sting, ad esempio, anni fa si è prestato volentieri ad uno studio che lo vedeva oggetto di interesse in diverse fasi creative. Dall’improvvisazione alla composizione vera e propria. Con una risonanza magnetica funzionale, ci si è focalizzati sulle aree che si attivano nelle diverse fasi creative. Seguendo i ruoli dei due diversi emisferi durante la creazione di un’opera. Il celebre autore ammise che forse è meglio non andare troppo a fondo nel mistero dietro alle cose. Perché sarebbe come togliere una grande fetta di magia al mondo e tutto sarebbe molto più algido, se fosse sempre spiegabile.
Ma se una bambina di tre anni riesce a disegnare come un artista, con attendibilità anatomica e prospettica, è forse comprensibile sia oggetto di studio.
E’ il caso di Nadia, una bambina inglese nata nel 1967, che riusciva senza alcuna difficoltà a disegnare come un adulto. Ma come era possibile?
Nadia era affetta da autismo, un disturbo neurobiologico che può compromettere severamente, a chi ne è affetto, la capacità di comunicare con l’ambiente circostante. E su questo era molto in difficoltà, tanto che a sei anni non accennava ancora a parlare e mostrava scarsa capacità di interazione. Alternava momenti di grande aggressività a fasi di completo ritiro, ed evitava continuamente il contatto fisico e visivo.
Intorno ai sei anni, Nadia incrementa le sue capacità. Il suo interesse è rivolto al mondo animale. I cavalli che disegnava (uno lo vedete in foto) erano tratti da un libro di animali illustrato destinato all’infanzia. Ma non mancano galli e gruppi di animali, che stupiscono per il grande senso di movimento che restituisce all’osservatore.

Kandel sostiene che la compromissione delle aree preposte alla comunicazione verbale avesse favorito la possibilità di “appoggiarsi” al suo emisfero destro.
Quello più preposto alla visione e alla riproduzione visiva. Come in un processo che si autoalimenta, siamo tutti naturalmente predisposti a indirizzarci verso cose che ci riescono con più spontaneità.
Sempre Kandel, riporta uno studio condotto da Ulrika Wollf e Ingvar Lundberg (The prevalence of Dyslexia among art students) su una serie di studenti dell’accademia artistica di una prestigiosa università svedese: emerse che c’era una quantità pressoché schiacciante di studenti dislessici che l’avevano scelta come corso di studi.
Quello che colpisce di Nadia non è soltanto l’abilità nel disegno, ma l’uso del disegno per comunicare con gli altri, come quando disegnò le gambe degli infermieri che la seguivano in ospedale, quasi a ringraziarli dell’attenzione dedicatagli (Francesca Happé e Uta Frith, Autismo e talento, svelare il mistero delle abilità eccezionali.).
Con il tempo – e le migliori intenzioni – Nadia fu seguita per essere aiutata nell’interazione con gli altri, entrando in quello che ancora oggi è un iter piuttosto comune nei casi come il suo. Ciò che colpisce maggiormente, è che nel giro di un anno fu capace di notevoli progressi e riuscì a recuperare molto terreno, allo stesso tempo, mano a mano che imparava a parlare, a fare i calcoli e ad interagire con gli altri, i suoi disegni si facevano via via sempre più stereotipati, rigidi e convenzionali. Come in un insolito processo inverso o un severo gioco di equilibri, più incrementava le sue abilità cognitive, più perdeva quelle artistico/creative, al punto da non poterle rivedere più.
Bibliografia:
- Eric Kandel, L’età dell’inconscio. Arte, mente e cevello dalla grande Vienna ai nostri giorni.
- Francesca Happé e Uta Frith, Autismo e talento, svelare il mistero delle abilità eccezionali.
- Lorna Selfe, Nadia. A case of extraordinary drawing ability in an autistic child.
- A. Chatterjee, The neuropsychology of visual artistic production
- Ulrika Wollf e Ingvar Lundberg, The prevalence of Dyslexia among art students