Biennale 2022: a rischio il Padiglione Ucraina

Biennale di Venezia 2022: a rischio il Padiglione Ucraina

Biennale di Venezia 2022: a rischio il Padiglione Ucraina. Lo dicono i diretti interessati, i curatori  Lizaveta German, Maira Lanko e Borys Filonenko. A seguito dell’invasione russa dell’Ucraina nella notte tra il 23 e 24 febbraio, hanno firmato un comunicato su Instagram. Nel post dichiarano la loro preoccupazione per la situazione e per la loro vita, e che la situazione è davvero imprevedibile.

Dunque stop ai lavori.


Ciò non significa che l’Ucraina non sarà presente alla 59esima Biennale di  Venezia in programma dal 23 aprile al 27 novembre 2022

ma che i lavori non possono procedere, anche perchè i voli da e per l’Ucraina al momento sono sospesi. E lo staff del padiglione ucraino è sparso in tutto il Paese e fuori. Dunque alla Biennale di Venezia 2022 il Padiglione Ucraina sembra essere a rischio.
Purtroppo la Biennale è troppo imminente per essere ottimisti.
Il team si è detto determinato a esserci, e se nelle prossime settimane sarà possibile tornare a viaggiare in sicurezza si sono detti disponibili a riprendere i lavori per rappresentare l’Ucraina alla prossima Biennale d’Arte di Venezia.


Il padiglione avrebbe dovuto presentare l’opera The Fountain of Exhaustion (1995) dell’artista Pavlo Makov.

Si tratta di un’installazione in cui l’acqua fuoriesce da una serie di imbuti in bronzo appesi al muro. L’opera doveva essere trasferita a Venezia nei prossimi giorni, ma lo scoppio della guerra e il conseguente blocco dei voli ha impedito la spedizione.
Il latte dei sogni è il titolo dell’edizione numero 59 della Biennale d’arte di Venezia, curata da Cecilia Alemani.

Saranno in tutto 26 le presenze italiane, 1433 le opere e gli oggetti esposti.

Sono 5 i Paesi che debutteranno alla Biennale Arte: Repubblica del Camerun, Namibia, Nepal, Sultanato dell’Oman e Uganda.

Repubblica del Kazakhstan, Repubblica del Kirghizistan e Repubblica dell’Uzbekistan parteciperanno per la prima volta.

Le prossime settimane saranno cruciali sotto ogni aspetto: umanitario, economico, culturale. Nel frattempo la mobilitazione corre sui social e fuori. A Roma il Colosseo è illuminato di giallo e blu a sostegno della comunità ucraina che vive in Italia.

Rivka Spizzichino, 24H Drawing Lab

Foto: Yehor Milohrodskyi / Unsplash

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