Non solo Edwards: la tecnica dei volumi

Non solo Edwards: la tecnica dei volumi. Il Metodo Edwards nelle ultime quattro decadi ha certamente reso accessibile il disegno a chi pensava di non avere alcuna chance di maneggiare questa passione. Ha insegnato a migliaia di appassionati e professionisti ad osservare in modo oggettivo la realtà che ci circonda, gettando le basi per un nuovo approccio, certamente più proficuo, nel disegno.

Ma se il metodo della grande prof americana non facesse per noi? Come possiamo iniziare i primi passi nel disegno, o perfezionare le skill già acquisite in modo rapido e possibilmente indolore?

La tecnica dei volumi ben si sposa con i temperamenti più pragmatici e dediti a misura e raziocinio. Laddove non c’è spazio per una creatività disinibita e sciolta, certamente possiamo migliorare partendo da noi stessi, dal nostro modo di essere. In ogni disciplina c’è una tecnica adatta a chi ha voglia di imparare. Ma ora andiamo a vedere in cosa consiste questa tecnica dei volumi.

Al corso la citiamo spesso, ed è ben affrontata anche dal grande Alphonso Dunn nei suoi manuali (se siete proprio a digiuno di nozioni di base vi sconsigliamo di partire da Dunn, meglio le collane Vinciane).

La teoria alla base di questa tecnica stabilisce che ogni oggetto rappresentabile attraverso il disegno è potenzialmente riconducibile a una più familiare forma geometrica. Nel caso di figure più complesse è sempre possibile combinare più forme. Ma andiamo a vedere da vicino questa tecnica e le sue affascinanti applicazioni.

Cominciamo dalla base:

Direi che un po’ ci siamo capiti. Tutto può essere rappresentato attraverso la tecnica dei volumi. Sono ben poche le cose che non si possono disegnare, e sono tutte “dal vivo”, potete vederle qui.

Come faccio a questo punto ad aumentare la percezione dei volumi di quella forma?

Al momento siamo ancora all’interno di forme a-specifiche, dunque arriveremo alla meta ma non prima di uno step obbligatorio: stabilire latitudini e longitudini di quella forma. Alcune cose nel mondo del disegno sono più legate al processo che alla sperimentazione diretta e saltare uno solo dei passaggi previsti da quel processo può far traballare alcuni gradini della nostra scalata formativa.

Latitudini e longitudini. Sono fondamentali, servono a stabilire importanti informazioni visive sulla forma che intendiamo trattare. Ci danno info su:

  1. Volumi
  2. Superfici
  3. Chiaroscuro

Praticamente tutto. Cominciamo quindi a stabilire che questo cerchio deve innanzitutto diventare una sfera, prima di essere mela.

Step 1.

Tracciate sia in verticale che in orizzontale delle prime linee che servono a definire la traccia tridimensionale di quella forma. Sono bastati davvero pochi tratti per portare il nostro cerchio alla tridimensione!

Step 2.

All’interno di questa sfera possiamo iniziare a stabilire la forma che avrà la nostra mela. Potete farlo sia a memoria, che in copia con una mela davanti.

Già non sembra più una sfera! L’ultimo step è quello che vi aiuterà più di tutti i precedenti, quindi temperate le matite e armatevi di pazienza perché la ripetizione di questo esercizio sbloccherà davvero qualcosa in voi.

Step 3.

Un po’ alla meglio cerchiamo di cancellare e alleggerire le latitudini, le longitudini e il cerchio da cui siamo partiti. Resta la nostra mela senza la struttura che abbiamo usato per disegnarla. A questo punto iniziamo a tracciare sulla nostra mela delle latitudini e longitudini a nostro piacimento basate sul volume, superficie e chiaroscuro che intendiamo dare alla nostra mela.

Ora possiamo passare al chiaroscuro! Le linee stabilite dalle latitudini o longitudini ci dicono che strada dobbiamo fare… Facciamola!

Via via imparerete a disegnare forme composite e sempre più complesse, il principio non cambia nonostante le unità che vorrete aggiungere ai vostri soggetti.

24H Drawing Lab

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