Esercitarsi con il chiaroscuro.
“Se sei in grado di disegnare quel sasso, sei in grado di disegnare qualsiasi cosa.”
– John Ruskin

Per molti disegnatori , disegnare cose inanimate è forse meno spaventoso che disegnare figure umane o persone in movimento, perché le cose inanimate ci sembra non abbiano emozioni con cui doverci confrontare. Eppure hanno un fascino enorme, soprattutto per noi che amiamo disegnare. Pensiamo alle nature morte di Giorgio Morandi, dove sperimentiamo il valore affettivo legato agli oggetti della nostra quotidianità in un momento storico dove regna la filosofia dell’usa e getta. Le sue nature morte ci fanno domandare se siano davvero inanimati, gli oggetti che amiamo.
Con questa premessa e visto l’affacciarsi delle sempre più frequenti belle giornate, dove abbiamo piacere di disegnare soprattutto senza stress, vi consigliamo un esercizio molto interessante da fare all’aria aperta: quando avete voglia di staccare per un po’ col mondo esterno, ed immergervi completamente nella contemplazione della natura.
Naturalmente sono molti gli esercizi di chiaroscuro che esistono nel disegno, ma questo secondo noi è molto particolare perché sarà davvero un piacere eseguirlo. Il nostro suggerimento è quello di togliervi l’orologio dal polso, camminare sulla spiaggia in attesa di trovare il vostro sasso preferito (magari nei toni di grigio), sedervi e disegnarlo finché non ne avrete scoperto l’essenza. Non imponetevi di disegnare, se non trovate qualcosa che davvero vi piaccia.



John Ruskin sosteneva a gran voce l’utilità di disegnare figure inanimate prima di passare a quelle “vive” e consigliava proprio di partire dalle pietre.
Questo perché le pietre ci consentono di esercitarci su forme dal vivo e irregolari. In più ci permettono di affinare il nostro occhio sempre di più nella percezione del chiaroscuro. Osservate ad esempio, davanti alla vostra pietra, come cambiano i toni in base alla forma. Pensate a quelle irregolarità imprevedibili, che potete solo osservare attentamente, per disegnarle bene. E’ tra l’altro una modella ideale, perché resterà lì per tutto li tempo che avrete bisogno di lei. Per facilitarvi, vi consigliamo di poggiare il sasso sopra un foglio bianco, in modo da vedere con maggiore chiarezza le differenti sfumature. Lavorate non solo con la matita, ma anche con la gomma o la gomma pane, per alleggerire i toni più scuri ed evidenziare la tridimensione.
Ruskin sosteneva anche che non tutte le cose si possono disegnare, e questo non solo potrà darvi molto conforto, ma vi mostrerà che anche nei sassi possiamo trovare delle parti talmente ridotte, o così poco visibili, che davvero non potremmo mai trovare al mondo una matita più sottile della nostra mente e che solo attraverso di lei, potremo disegnarla. Ma la magia del disegno, tutto sommato, non sta anche nello scendere a patti col sapere che non abbiamo le chiavi di accesso per conoscere ogni cosa?
Buone passeggiate in riva al mare!