Il Drawing Lab incontra la fashion designer Sara di Salvo.

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Photo: courtesy of Hot!Couture by Sara di Salvo

Il Drawing Lab incontra la fashion designer Sara di Salvo.

Ciao Sara, grazie per il tempo che ci dedichi. Vorrei aprire questa intervista chiedendoti di parlarmi un po’ dei tuoi anni al liceo artistico Ripetta di Roma…

Beh in realtà lì ci sono stata un anno, io facevo l’artistico, ed a un certo punto si doveva scegliere tra accademia e architettura e io ho scelto accademia. L’unico liceo che offriva quella possibilità era Ripetta. Sono stati anni interessanti in cui ho conosciuto molti ragazzi con in quali si andava a disegnare all’aperto, ma dal punto di vista più formativo non mi sono trovata benissimo, intendo coi professori dell’epoca. Infatti dopo un anno ho cambiato, e mi sono trasferita in un liceo più vicino a casa mia.

Dopo Ripetta ci sono stai dei professori che hanno contribuito alla tua sensibilità e alla tua formazione?

Non proprio… A me piaceva il disegno in generale, per un breve periodo ho pensato che avrei declinato questa passione nel percorso legato all’architettura. Ho deciso poi che avrei voluto lavorare come fashion designer, apprendere un mestiere più manuale. Ero convinta sin da subito che avrei fatto qualcosa di creativo, infatti ho visitato la scuola di moda, che poi ho frequentato, già a 13 anni.

Quindi l’idea di diventare una fashion designer era nata in te molto prima di scegliere il tuo percorso di studi.

Assolutamente si, perché mi piaceva disegnare, facevo anche dei vestiti alle bambole – cosa che può accadere a qualunque bimba – ma io notai che la cosa mi appassionava molto…

Così subito dopo il liceo hai scelto l’accademia d’alta moda. Ti sei orientata alla Koefia perché sentivi che poteva formarti in una direzione specifica?

Sì, ne ho viste di scuole, e quella senza dubbio mi ha fatto l’impressione migliore. Sembrava una grande sartoria. Ho avuto la percezione di tutto quello che avrei potuto imparare dentro alla Koefia. Credo fosse una sartoria negli anni Cinquanta, e poi è stata tramutata in scuola, hanno quindi l’impostazione d’alta moda: questo da una parte mi ha insegnato tanto, dall’altra mi ha condizionato un pochino perché ha costituito delle strutture mentali precise che poi sono state puntualmente smentite sul campo, una volta che ho iniziato a lavorare.

Di tutte le cose che studiavi, tra gli insegnamenti collegati al disegno quali erano quelli che ti appassionavano di più?

Beh, c’è la preparazione, ovvero quel momento in cui fai una ricerca d’immagini che ti possono ispirare e crei una sorta di collage. Quando inizi a buttare giù delle idee, quella fase creativa pura.

In quel momento sei tu, con la tua matita e il tuo foglio bianco e devi creare qualcosa di interessante. È una sfida.

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Photo: courtesy of Hot!Couture by  Sara di Salvo

Quindi tu hai sempre con te qualcosa per appuntare il modello, uno sketchbook?

Io raccolgo tante immagini, anche se sto facendo altre cose. Scatto molte foto, prendo le immagini da internet. Sempre, continuamente. Anche se non mi serve, ho un archivio di immagini enorme, che tiro fuori quando sto elaborando qualcosa.

Ora tu hai un tuo marchio, Hot!Couture by Sara Di Salvo. Che sensazione provi a ricordare il periodo dei tuoi studi?

 Beh assolutamente provo tenerezza, perché all’epoca non  avevo idea di cosa mi aspettasse…  In quel momento pensi che il mondo stia aspettando te per far sì che la moda vada avanti. Hai una visione romantica di quello che è la moda.

Poi interviene l’ostinazione?

Eh sì, per forza, dopo le prime delusioni devi capire se veramente è la tua strada e continuare ad insistere.

24H Drawing Lab

Di rivka spizzichino

Photographer, Drawing teacher.

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