Osservare attraverso il disegno. In questi giorni – complice la bella stagione e le vacanze – i nostri social sono pieni zeppi di fotografie. La nostra attenzione nel sorvolare velocemente il tripudio di immagini si posa rapidamente su: foto di cibi esotici, gambe al sole, mare, spiagge, outfit vacanzieri, di nuovo mare, città storiche e… Di nuovo mare.
La rapidità di scatto, potenziata da cellulari ultra tecnologici, ha generato sui nostri social un fenomeno vasto, che si auto alimenta replicandosi da utente a utente. Ma la rapidità con la quale catturiamo un attimo, un soggetto o una situazione, spesso è anche accompagnata da una scarsa osservazione. Sarà capitato a tutti di notare nelle proprie fotografie alcuni particolari non notati al momento dello scatto. E vi dirò di più…. Tanto più è frequente lo “scatto matto”, tanto più gli spettatori sono disinteressati. L’osservazione (se così si può chiamare) dura il tempo di un like.
Ma se tutti quei panorami, o quelle situazioni fossero un disegno… Chi le vive – disegnando – avrebbe modo di godersele certamente di più.
E chi le guarda, pure. Talvolta scattiamo una foto al tramonto e andiamo via, mentre il tramonto è ancora lì che si compie. Avere l’immagine di quel tramonto, ci fa credere di averlo vissuto.
Ma niente come osservare con il disegno, in effetti, ci accompagna nel vivere una circostanza. La fotografia spesso è così rapida che si porta via anche il momento, invece di fermarlo. So che detto da me è strano, ma qualche volta occorre impostare la nostra mente su un tempo più lento, magari cambiando mezzo per il nostro racconto.
Godiamoci questa estate, osserviamola nel suo divenire. Scegliamo una tecnica, ne abbiamo tante a disposizione. Disegniamo i volti degli amici che si divertono, o il granchio buffo sullo scoglio. Il ricordo, sarà molto più vivido.
