Firmare è disegnare. Questo è un post a cui tengo particolarmente, e lo rivolgo soprattutto a chi ancora non si è iscritto al Drawing Lab, forse per timore di non avere talento per il disegno.
Prima di tutto voglio dirvi una cosa che dico sempre ai miei studenti, e cioè che tutte le cose sono difficili, prima di diventare facili. Sarebbe come non iscriversi a un corso di francese perché non si parla francese, o a scuola guida perché non si sa guidare!
Prima di imparare a fare qualcosa di nuovo, abbiamo bisogno di qualcuno che ci dia le informazioni necessarie per avere competenze in merito.
Questa piccola premessa mi è necessaria per spiegarvi come possiamo capire se siamo realmente portati a disegnare.
L’arte visiva è un linguaggio non verbale, metacomunicativo ed emotivo, e ognuno di noi è dotato di questo linguaggio. Ce ne accorgiamo da molte cose durante la giornata, come ogni volta che diciamo:”A parole questa persona mi convince, ma qualcosa di lei non mi torna.” Significa che il nostro linguaggio non verbale è attivo e segue la nostra emozione.
Tutti noi comunichiamo indipendentemente da ciò che diciamo: lo sguardo, le mani, i nostri atteggiamenti vengono codificati dagli altri senza che ci sia bisogno di parlare.
Se sapete firmare, sapete disegnare. Non solo: sapete comunicare emotivamente qualcosa di voi utilizzando un linguaggio metacomunicativo, che è a tutti gli effetti artistico.
La nostra firma parte dal primo caposaldo del disegno: la linea. Che nella firma è personale e può dire moltissimo di noi. Talmente personale che ha valore legale per capire che siamo noi ad aver firmato e non un’altra persona.
Prendete un foglio bianco e al centro fate la vostra firma: divertitevi a firmare nei modi più diversi e mettetevi in ascolto delle impressioni che vi suscitano quelle firme così diverse. Noi sappiamo giá comunicare qualcosa non verbalmente con la linea, e questa metacomunicazione è esattamente il linguaggio del disegno.
Osservando un disegno di Leonardo, possiamo ricevere emozioni molto diverse, rispetto ad esempio davanti a un disegno di Schiele, eppure nessuno dei due è seduto vicino a noi a descriverci l’opera.
Paul Watzlawick diceva che è impossibile non comunicare: iniziate da una linea e scommetteteci sopra. Potete metterci la firma.

